Foto concessa da: Carlotta Salvini

Vino e Sommelier: intervista a Carlotta Salvini

 

Vino e Sommelier. Il nostro appuntamento mensile di interviste “Beviamo un caffè” è stato ispirato dall’amore che abbiamo per i prodotti della nostra terra, in particolare per il vino e il mondo dei suoi intenditori. Così abbiamo pensato di intervistare una giovane donna, affermata Sommelier: Carlotta Salvini premio Fisar 2019.

 

Carlotta, quando è nata la tua passione per il mondo del vino e la decisione di diventare una Sommelier?

 

“Il mio primo incontro con il mondo del vino inizia partecipando a una vendemmia. Non ne dimenticherò mai i profumi e i colori: ogni cosa parlava di forti legami con la terra. Ero affascinata da quei campi e le vigne, lavorare in squadra per portare in cantina il frutto, i sacrifici e il duro lavoro di un’annata intera, mi ha reso consapevole per la prima volta che c’era qualcosa che andava oltre il vino stesso. In  quel momento capii che quella storia doveva continuare.

Sono laureata in Agraria e in Viticoltura ed Enologia, ho continuato la formazione ottenendo il WSET livello 3, mentre il diploma di Sommelier FISAR arriva nel 2017, un percorso che mi ha fornito strumenti utili per saper interpretare e raccontare il vino, caratteristiche che sono sempre più richieste. La figura del Sommelier negli anni si è evoluta, e oggi alle competenze di degustazione e di abbinamento tra il vino e il cibo affianca quelle sulla provenienza geografica del prodotto e quindi della comunicazione e valorizzazione del territorio”.

 

Puoi dirci se hai un vino preferito?

 

“Non ho un vino solo che preferisco ma per ogni tipologia c’è un vino adatto all’occasione. Il vino si degusta sempre in compagnia, confrontandosi, e per un’occasione o una cena la scelta della bottiglia diventa un momento di grande importanza. Anche io ho dei vini che rappresentano per me un valore simbolico perché legati ad un momento speciale”.

 

Spesso sentiamo l’espressione: “questo vino si abbina bene con…” puoi spiegarcela?

 

“L’abbinamento tra cibo e vino è una questione e sempre oggetto di opinioni molto diverse: in teoria ogni piatto ha il suo vino ideale di accompagnamento, capace di esaltarne odori e sapori. Scegliere il vino giusto per un primo di pesce o un secondo di terra può letteralmente creare una vera esperienza sensoriale. Io sono anche dell’idea che l’abbinamento giusto è quello che piace a te e a chi condivide insieme a te il piacere di quel momento”.

 

Potresti dirci quali sono le sfide e le gioie del tuo lavoro di Sommelier?

 

“La mia sfida è riuscire a diffondere la cultura del vino tra i più giovani che rappresentano le generazioni in cui ancora il mondo del vino è percepito come qualcosa di chiuso e poco accessibile. Il vino ha sempre accompagnato la vita, la convivialità, la cultura e l’alimentazione, e nel tempo si è evoluto passando da fonte di nutrimento a socializzazione e integrazione culturale. Per me è motivo di grande orgoglio ed entusiasmo quando qualche ragazza/o più giovane appassionato di vino mi scrive, chiedendomi dei consigli su quale bottiglia scegliere o quale cantina visitare”.

 

Carlotta, l’inverno è alle porte, potresti consigliarci qualche vino e abbinamento particolare per i menu invernali?

 

“Ottobre è tempo di zucca gialla ed è possibile declinarla in portate differenti e gustose. Ad esempio, un crostino con zucca gialla, formaggio e guanciale sta benissimo con un buon Metodo Classico, tipo un Franciacorta. Oppure, un primo piatto come gli gnocchi di zucca e gorgonzola, si abbina con un vino bianco che abbia sia freschezza ma anche profumi e struttura, come ad esempio un Soave Veneto”.

Grazie Carlotta per queste tue risposte e consigli. Ti seguiremo senz’altro nei tuoi vari viaggi dove visiti le aziende vinicole italiane e ne spieghi le eccellenze.